Giugliano, sequestrato il canale di via Pacchianella: le acque direttamente in mare. Sono inquinate?

Giugliano. Gli alberi intorno al canale sono morti. Pini marini secolari sono appassiti. L’aria è pesante e irrespirabile. Le acque del canale lercia, putride, piene di spazzatura, probabilmente non solo nutriranno quelle radici ma finiranno direttamente in mare attraverso la foce del Lago Patria. Se siano inquinate o meno, ma ad occhio, dovrebbero esserlo, lo deciderà l’Arpac che proprio questa mattina su richiesta dei carabinieri è intervenuta per effettuare i rilievi. Due addetti hanno prelevato le acque, misurato la temperatura, acquisito campioni.

I militari dell’arma di Varcaturo a loro volta, dopo diversi sopralluoghi hanno deciso di sequestrare tutto il canale all’altezza die viale dei Pini. Due chilometri circa, un fossato lungo, tra colmo di rifiuti casalinghi e speciali. L’altro lato fu sequestrato un paio di anni fa. Da allora nulla è cambiato. I frigoriferi, l’amianto, i divani, sono li da anni ed anni. Per questo, è probabile che si configuri il reato di omessa bonifica. Ma, per questo caso specifico, l’iter della giustizia non è ancora iniziato. Nel frattempo di procede contro ignoti.

Quegli ignoti che hanno trasformato i canali di raccolta delle acque pluviali in discariche. Il punto è: di chi è la competenza per la pulizia e la rimozione dei rifiuti? Qui si apre il mistero. Nessuno lo sa. Ufficialmente a seguito di una sentenza del tar dovrebbe essere il consorzio di bonifica del Volturno con la regione a ripulire. I due enti hanno però fatto ricorso ancora una volta e da tre anni la situazione resta immobile. Oggi dall’ente con sede a Caserta fanno sapere di non avere denaro per ripulire, ma non solo.

Secondo i tecnici tra le competenze del consorzio c’è solo la rimozione delle risultanze naturali, ovvero delle sterpaglie. Al Comune spetterebbe la rimozione dei rifiuti. Per questo la situazione è immobile. Nessuno agisce, forti di ricorsi e sentenze, gli enti restano fermi. Nel frattempo però ci hanno pensato carabinieri a mettere un punto.  Ora bisogna capire se queste acque, raccoglitrici di rifiuti, siano inquinate e se queste acque inquinate, non depurate, finiscano in mare.

 

 

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