“Ve ne dovete andare, dovete lasciare l’alloggio. Tua figlia è una mongoloide”. “Lasciate la casa, bastardi. O ve ne andate voi, o vi cacciamo noi” erano queste le minacce, accompagnate da insulti di ogni genere soprattutto nei confronti della figlia, una ragazzina affetta dalla sindrome di down che una famiglia di Boscoreale ha rivolto per anni ad un’altra famiglia. La notizia, riportata dal mattino, è di quelle agghiaccianti. I fatti in uno dei condomini del Piano Napoli di via Passanti Flocco. Entrambe le famiglie sono risultate assegnatarie per reddito di una casa popolare.
Le minacce infatti non si sono fermate alle parole. Le vittime hanno raccontato persino di secchiate d’acqua e candeggina gettate dal piano superiore per colpire la ragazzina, o di un vaso che sfiorò la giovane con tanto di minaccia (“La prossima volta ti colpisco in faccia”), e ancora il distacco del contatore elettrico, schiuma da barba all’esterno della porta d’ingresso. Un vero e proprio inferno denunciato ai carabinieri. L’obiettivo della famiglia molesta era portare all’esasperazione le vittime così che avrebbero liberato l’alloggio che sarebbe poi stato occupato abusivamente dalla figlia con la sua famiglia.
Oggi arriva però la condanna in primo grado per i tre. Sono stati condannati per concorso in stalking con una pena di un anno ciascuno, nonostante l’accusa avesse chiesto 6 mesi di reclusione. Il giudice, invece, ha ritenuto molto più gravi le accuse ed ha condannato i due coniugi 62enni Olimpia C. ed Enrico F., e la figlia 36enne Lucia F.: a dodici mesi di reclusione, pena sospesa.