Sangiuliano-gate, la Boccia: “Ho registrato tutto perché disse che io non sarei mai stata creduta”

Continua il botta e risposta a distanza tra Maria Rosaria Boccia, 42 anni, e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. L’imprenditrice pompeiana rivela nuovi dettagli e sconfessa l’esponente di Governo su diversi punti nel corso di un’intervista rilasciata a “La Stampa”. Stilettata anche alla premier Giorgia Meloni: “Da parte sua comportamenti sessisti”.

Affaire Sangiuliano, la Boccia: “Il ministro mi disse che io non sarei mai stata creduta”

Parla a tutto tondo davanti al direttore del quotidiano torinese. La Boccia non risparmia stoccate durissime a tutti i protagonisti della vicenda che la vede vittima e protagonista allo stesso tempo. Si rivolge anche indirettamente al Presidente del Consiglio, accusandola di usare due pesi e due misure: “Chi si richiama ai valori dell’essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità come ha fatto l’altra persona (Meloni, ndr) quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social, dopo che il compagno (Giambruno, ndr) aveva violato un sentimento d’amore. Mi chiedo perché io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome”.

A chi invece la definisce carrierista e la stigmatizza per aver pianificato tutto, sin dal primo momento della relazione col ministro, arrivando persino a registrare con foto e video gli incontri istituzionali e non tra i due, l’imprenditrice pompeiana replica: “Perché ho registrato tutto da un certo punto in poi? Perché il ministro mi ha detto una frase che mi ha colpito molto: ‘io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai'”.

Una frase detta “a fine luglio”, quando la fine della relazione era a un passo. Da lì la decisione di documentare ogni passaggio nei palazzi del potere, persino a Montecitorio.
Respinge al mittente anche l’etichetta di ricattatrice: “Chi sono i veri ricattatori nei palazzi del potere? Io ho ascoltato conversazioni e letto messaggi di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro. Posso dire che ci sono direttori di settimanali”, aggiunge.

Viaggi e trasferte con i soldi del Ministero

Altro passaggio importante riguarda l’uso improprio di mezzi e risorse del Ministero della Cultura per la relazione amorosa tra Boccia e Sangiuliano. Boccia afferma che le missioni fatte con Sangiuliano non erano sempre legate all’attività del ministro. “Abbiamo fatto anche trasferimenti personali. Siamo andati al concerto dei Coldplay, al concerto de Il Volo. Da Roma siamo arrivati in macchina fino a Pompei. Siamo andati a eventi miei personali e privati, dove lui ha voluto presenziare. Un evento alla base dell’Aeronautica a Roma”. Come può documentare questi viaggi? “Ci sono foto, video e chat con le persone che ci stavano aspettando. Ad esempio al concerto de Il Volo c’era il capo segreteria che ci attendeva con un amico”, aggiunge.

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