Sono parole dure quelle che la procuratrice di Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone, ha rilasciato durante la conferenza stampa indetta questa mattina sulla situazione del campo rom di via Carrafiello, dove da giorni si bruciano sistematicamente rifiuti in grado di provocare imponenti roghi tossici. “Il campo, così com’è, non è controllabile”, ha spiegato in sintesi la Troncone.
Giugliano, roghi tossici al campo di via Carrafiello. “Difficoltà a eseguire controlli”
La responsabile della Procura del Tribunale di Napoli Nord parla di una “sistematica attività di stoccaggio di rifiuti speciali“. Sottolinea poi l’importanza di un intervento che vada “al di là degli interventi giudiziari e rimuova il problema in radice”.
Allo stesso tempo, Maria Antonietta Troncone ammette le difficoltà di operare in una “in una zona la cui conformazione comporta una sottrazione al controllo o una grande difficoltà a eseguire controlli“.
La vicenda del campo rom di via Carrafiello è ormai annosa. Risale al 2020 il decreto di sequestro preventivo autorizzato dal Gip che però non è mai stato eseguito. La discarica a cielo aperto che circonda il campo è il frutto di una connivenza con la classe imprenditoriale locale. “Ovvio che la presenza di un agglomerato così esteso in un campo aperto rende più facile commissione di fatti illeciti. Dietro i roghi c’è una filiera” che coinvolge “imprenditori e privati”.
Uno spiraglio si intravede per fortuna con il “progetto Abramo” finanziato dalla Regione: “La sistemazione dei residenti del campo in strutture più piccole e autorizzate consente maggiore facilità di controlli“.