Sono momenti di dolore e incredulità a Eboli per la morte del piccolo Francesco Pio D’Amaro, il bimbo di appena 15 mesi ucciso da due pitbull nel giardino di un’abitazione in località Campolongo. La Procura di Salerno ha aperto un fascicolo d’inchiesta per accertare le responsabilità oggettive per la morte di Francesco.
Eboli, bimbo sbranato dai cani della vicina. I due pitbull avevano già ucciso a gennaio
Emergono intanto dettagli inquietanti dalla vicenda. Sembra che a gennaio scorso la coppia di cani avesse già aggredito il padre, un terzo pitbull, azzannandolo e sbranando. Un episodio che confermerebbe la pericolosità dei due quadrupedi, lasciati liberi di correre in giardino senza museruola e con la presenza di un bambino in casa. A differenza di quanto creduto in un primo momento, infatti, è stato accertato che i cani non erano di proprietà della mamma del piccolo, Paola Santoro, ma della vicina di casa nonché amica della famiglia Santoro.
Dalle testimonianze raccolte dai militari dell’Arma è emerso che i due molossi erano quasi sempre legati, cosa che però non è accaduta ieri. “Forse – ha dichiarato al Corriere della Sera la zia del bimbo, Milena Santoro – i cani hanno pensato che il bambino fosse un pericolo poiché non lo avevano mai visto. I pitbull erano già chiusi in stanza quando sono arrivata. Non ho neanche visto mio nipote. Mia sorella mi ha raccontato che i cani l’hanno attaccato direttamente”.
L’attacco
Lo zio di Francesco Pio è stato subito aggredito appena ha messo piede fuori dalla casa dei vicini. Il bimbo era in braccio e avvolto da una coperta. Sarebbe stato azzannato ai piedi e alle spalle e tirato giù nonostante i tentativi dello zio di sollevarlo e sottrarlo alla morsa dei due cani. Una scena raccapricciante che però non ha scongiurato la tragedia. I molossi sono stati nel frattempo trasferiti in un canile di Pignataro Maggiore, nel Casertano. Ora si attende l’esame autoptico sulla salma del minore per ricostruire la dinamica dell’attacco che ha provocato il decesso di Francesco Pio.