Omicidio Tramontano, l’amica:”Giulia voleva tornare a Sant’Antimo dopo avergli parlato”

Continua il processo a carico di Alessandro Impagnatiello, barman di 33 anni, per l’omicidio e l’occultamento di cadavere della sua compagna, Giulia Tramontano, 27enne di Sant’Antimo al settimo mese di gravidanza.

L’ultima a parlare in aula, nel tentativo di ricostruire davanti ai giudici la relazione tra i due, è stata Sara, una cara amica nonché collega di Giulia.

“Giulia tramontano voleva tornare dalla famiglia a Sant’Antimo”

La giovane ha raccontato di aver sentito Giulia proprio il giorno del suo omicidio. “Erano le 17:30 quando scrisse che sarebbe tornata a casa (a Senago, ndr) per chiudere questa storia e tornare subito a Sant’Antimo, dalla sua famiglia” racconta la testimone. La ragazza aggiunge anche di averle scritto in serata, alle 21.50 un “ti abbraccio” senza immaginare che quel messaggio non avrebbe mai potuto essere letto.

“Il giorno dopo mi contattò Impagnatiello per chiedermi dove fosse Giulia, ma io non risposi e contattai la sorella. Qualche minuto dopo, su Instagram, la mamma di lui mi comunica che era dai carabinieri e se potevo darle qualche informazioni su Giulia. Lunedì (due giorni dopo l’omicidio, ndr) Impagnatiello mi chiese se Giulia fosse arrivata in ufficio”.

La testimone ha inoltre ricostruito davanti ai giudici gli ultimi mesi di vita dall’amica. Dal tradimento confessato e poi “ritrattato” dall’imputato alla richiesta di aborto di lui “nel periodo iniziale, più e più volte” senza dimenticare i dolori alla pancia lamentati dalla 29enne e la scoperta della relazione parallela di un anno.

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