20 settembre 2024

Pasta Rummo sotto attacco: il boicottaggio dopo la visita di Matteo Salvini

Il pastificio Rummo, già duramente colpito nel 2015 dall’alluvione che ha investito il territorio di Benevento, si trova oggi a dover affrontare una nuova e inaspettata tempesta, questa volta sul fronte mediatico.

Dal #SaveRummo al boicottaggio: la visita di Salvini polarizza la clientela del pastificio campano

Le immagini della visita di Salvini, con tanto di cuffietta e camice, hanno suscitato polemiche e ironie, portando a un’inattesa ondata di critiche da parte del pubblico. La stessa community che, in passato, aveva sostenuto il pastificio con l’hashtag #saverummo, oggi si unisce per boicottare il marchio, dimostrando il potere e l’effimero supporto dei social media.

Se in passato gli italiani promuovevano attivamente il consumo di questa pasta, oggi molti utenti preferiscono confrontarla negativamente con altri marchi, come La Molisana, come atto di vendetta per la presenza del politico leghista.

Le dichiarazioni del titolare Cosimo Rummo

Cosimo Rummo, titolare del pastificio, si è dichiarato perplesso di fronte alle critiche e ha difeso la decisione di accogliere Salvini nell’azienda. Nel corso di un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, Rummo ha dichiarato: “Il ministro delle Infrastrutture viene a fare investimenti a Benevento, chiede di venire a visitare lo stabilimento, non capisco cosa vogliano: dovevo chiudergli la porta in faccia? Non capisco”.

Rummo ha sottolineato che in passato altri politici, come Gentiloni e Orlando, avevano visitato lo stabilimento senza che ciò generasse polemiche. “Le aziende hanno un valore sociale. Io lavoro con tutto il mondo”, ha aggiunto. Il titolare del pastificio si è mostrato “dispiaciuto e meravigliato per il livello di democrazia e educazione che c’è in Italia”, definendo la situazione “un mondo alla rovescia“.

Nonostante la campagna di boicottaggio sui social media, Rummo si mostra fiducioso riguardo agli effetti sulla clientela, affermando che “le persone sane capiscono benissimo e continuano a comprare la nostra pasta”. Resta da vedere come questa controversia mediatica influenzerà il futuro del pastificio Rummo e se il pubblico saprà separare la politica dalla qualità del prodotto.

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