“Una catastrofica perdita di pressione” con “un’implosione”. Sarebbe questa la causa dell’improvvisa scomparsa dai radar marini del sommergibile con a bordo cinque persone.
Sottomarino Titan, i cinque passeggeri sono morti: “Implosione catastrofica”
I cinque passeggeri del Titan erano il milionario britannico Hamish Harding (58 anni), il businessman pakistano Shahzada Dawood (48 anni) col figlio Suleman (19 anni), l’esploratore e pilota di sommergibili francese Paul-Henri Nargeolet (77 anni) e Stockton Rush (61 anni), il patron di OceanGate, l’azienda proprietaria del sommergibile.
Ieri la Guardia costiera degli Stati Uniti, dopo il ritrovamento dei alcuni detriti – secondo la Bbc “un telaio di atterraggio e una copertura posteriore del sommergibile” – , ha fornito un aggiornamento sulle operazioni in corso.
Un sottomarino comandato a distanza ha rinvenuto rottami a circa 5-600 metri dal Titanic, ha detto il contrammiraglio John Mauger. I detriti sono stati analizzati dagli esperti e le famiglie dei passeggeri sono state informate. Le ricerche hanno consentito di individuare 5 frammenti in un’area relativamente ampia: “Questa è stata la prima indicazione relativa ad un evento catastrofico avvenuto”.
Un sistema di rilevamento acustico top secret della Marina Usa progettato per individuare i sottomarini nemici ha rilevato per primo l’implosione del Titan, ore dopo che il sommergibile aveva iniziato la sua missione. Lo riferisce il Wall Street Journal citando dirigenti della difesa Usa. La Us Navy si è messa in ascolto non appena lo scafo ha perso le comunicazioni. Poco dopo la sua scomparsa, il sistema ha rilevato quello che sospettava fosse il suono di un’implosione vicino al sito dei detriti scoperto ieri e ha riferito le sue scoperte al comandante sul posto.
Il “buco” di otto ore
Rimangono dubbi sulle otto ore intercorse tra il momento in cui il Titan ha perso la comunicazione con la superficie e il momento in cui la sua nave di supporto canadese, il rompighiaccio Polar Prince, ne ha denunciato la scomparsa alla Guardia costiera degli Stati Uniti. Il ritardo deve ancora essere spiegato dalla società proprietaria del sommergibile, OceanGate Expeditions.