Sono numeri da record quelli che sta macinando l’autovelox installato all’altezza dell’uscita “Aversa Nord”. Da luglio, la macchinetta entrata negli incubi di molti automobilisti ha infatti scattato circa 200mila fotografie.
Asse Mediano, l’autovelox dalle uova d’oro: 200mila multe in 7 mesi
E’ una delle strade più trafficate della Campania. La “Strada provinciale 335 Ponti della Valle”, nota volgarmente come Asse Mediano, è il grande asse viario extraurbano che collega la provincia di Napoli a quella di Caserta. I suoi estremi sono Marcianise e Giugliano. In migliaia, tra automobilisti, camionisti e motociclisti la percorrono ogni giorno. Da pochi mesi, però, gli utenti devono fare i conti con l’autovelox installato dalla provincia di Caserta su entrambi i sensi di marcia tra le uscite di Aversa Nord/San Marcellino e Frignano/Casaluce. Nonostante i numerosi articoli e post di denuncia apparsi sui social, nel rilevatore di velocità sono incappati comunque in tanti. Anzi: tantissimi.
Da quanto infatti apprende Teleclubitalia mediante l’avvocato Nico Nobis di Aversa, la macchinetta, grazie alle sue foto, ha permesso di irrogare circa 200mila contravvenzioni. Una pioggia di verbali dal valore di circa 34 milioni di euro, calcolando – al ribasso – una media di 173 euro a multa, che è la sanzione minima prevista in caso superamento del limite di velocità della strada (60 km/h). Un salasso per le tasche di ogni trasgressore, ma anche un business milionario per le casse della società affidataria del servizio di noleggio dell’autovelox, una ditta milanese che riscuote una quota percentuale per ogni multa notificata, oltre a un’altra quota supplementare al momento del pagamento.
I motivi del ricorso
Emergono così casi eclatanti, come quello di un’automobilista del territorio che si è vista notificare ben cinque multe in una sola giornata per aver trasgredito il limite di velocità sotto l’occhio infallibile del medesimo autovelox. A quel punto ha donna ha scelto di affidarsi a un avvocato, una delle strade possibili per impugnare il verbale e scongiurare versamenti esosi e sanzioni amministrative accessorie come detrazione di punti o sospensione della patente di guida.
E i motivi per ricorrere sono tanti: anzitutto il limite di velocità, che è di 60 km/h, di molto inferiore a quello che dovrebbe essere previsto per una strada extraurbana principale (cioè 110 km/h). Altro motivo di contestazione è la collocazione dell’apparecchio, posizionato poco dopo una curva. Non il massimo per la sicurezza stradale. Tanto è vero che da luglio sono innumerevoli i tamponamenti e gli incidenti a catena provocati da frenate improvvise e brusche manovre effettuate con l’obiettivo di “dribblare” l’autovelox della discordia. Il dispositivo potrebbe essere ora schiacciato da un’ondata di ricorsi e condividere il destino degli apparecchi del passato, come quello posizionato qualche anno fa nei pressi dell’uscita di Marcianise, già caduto sotto i colpi della Prefettura di Caserta per la mole del contenzioso creato e la costante “soccombenza del comune col rischio di danno erariale”.