Il boss Cesare Pagano evita l’ergastolo. Salvati anche altri due esponenti degli Scissionisti

Cesare Pagano, uno dei capi degli Scissionisti, evita l’ergastolo e viene condannato a 30 anni per due omicidi di camorra. A convincere la Cassazione a riaprire il dibattimento sono state le dichiarazioni degli ex affiliati diventati collaboratori di giustizia e le confessioni del boss.

La procura generale aveva messo in secondo piano la confessione di Pagano a fine processo perché valutata come mero opportunismo ma le confessioni di zio e nipote, accusati di aver dato al killer informazioni utili per rintracciare Dell’Oioio, hanno scagionato tutto e tutti.

Cesare Pagano era accusato proprio di aver ucciso Salvatore Dell’Oioio, assassinato a Qualiano nel Febbraio del 2005, e di Carmine Amoruso, rima uomo dei Di Lauro poi passato con gli scissionisti e da questi ucciso per dissidi interni al gruppo il 6 marzo 2006 nei pressi della sala bingo di Mugnano.

 

Nessuna condanna per Antonio Marrone e per Teresa Marrone detta Nikita.

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