Il governo Meloni non cancellerĂ il Reddito di Cittadinanza, ma come giĂ annunciato piĂ¹ volte, la misura anti-povertĂ sarĂ rinnovata con qualche novitĂ . L’intenzione è quella di garantire il sussidio economico ai soggetti che non sono nella condizione di lavorare (pensionati, invalidi, chi ha figli minori a carico) ma anche di modificare l’impostazione per chi è in grado di lavorare.
Taglio al Reddito di Cittadinanza: a chi verrĂ tolto e chi lo manterrĂ
A fornire alcune indicazioni su come potrebbe cambiare il sussidio economico è il sottosegretario alla presidente del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, ospite della trasmissione Porta a Porta. “Chi ha tra i 18 e i 59 anni, senza minori a carico, ed è in grado di lavorare perderĂ l’assegno legato al reddito di cittadinanza, anche se non immediatamente. Lo manterranno, invece, gli invalidi, chi è in difficoltĂ , chi ha minori a carico senza avere adeguati mezzi di sostentamento“, ha spiegato a Bruno Vespa.
L’esponente di Fratelli d’Italia ha anche messo in chiaro che il taglio dell’assegno non sarĂ comunque immediato: “Ovviamente non sarĂ fatto immediatamente. Prima della riforma della Naspi l’assegno di disoccupazione era di 6 mesi, questo puĂ² essere un tempo congruo”, ha detto.
Per poi ribadire: “Chi non puĂ² lavorare non puĂ² essere trattato come chi puĂ². Chi non puĂ² lavorare va tutelato anche di piĂ¹ di oggi. Chi puĂ² lavorare va incentivato. Per questo ridurremo la platea dei percettori del reddito di cittadinanza”.
Durigon (Lega): “Se non si trova lavoro, percettore inserito in corsi di formazione”
Il sottosegretario al Lavoro, il leghista Claudio Durigon, ha recentemente spiegato in un’intervista la proposta della Lega, piĂ¹ soft rispetto a quella di Fratelli di Italia, riguardo alla discussa misura di sostegno.
Secondo Durigon, un percorso ragionevole prevede, dopo i primi 18 mesi di Reddito, che si possa andare avanti al massimo per altri due anni e mezzo, ma con un decalage.
Se la persona non ha trovato un lavoro, viene sospesa dal sussidio e inserita per sei mesi in un percorso di politiche attive del lavoro. Per esempio, corsi di formazione adatti al suo profilo e alle richieste delle aziende. Se dopo 6 mesi la persona è ancora senza lavoro, dice ancora il sottosegretario al Lavoro, potrebbe ottenere di nuovo il Reddito, “ma con un importo tagliato del 25% e una durata ridotta a 12 mesi”, durante i quali continuerebbe a fare formazione.
Se anche dopo questo periodo il beneficiario non è entrato nel mercato del lavoro, verrĂ sospeso per altri sei mesi, passati i quali potrĂ chiedere per l’ultima volta il Rdc, questa volta “solo per sei mesi e per un importo decurtato di un altro 25%. PrenderĂ cioè la metĂ di quanto prendeva all’inizio”.
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