Aumentano le incognite per il reddito di cittadinanza. Nel 2023 potrebbero infatti mancare risorse per rifinanziare la misura e il Governo Meloni, nella nuova legge di bilancio, opterebbe per un taglio netto al sussidio in attesa di varare nuove forme di sostegno per le fasce piรน deboli della popolazione
Reddito di cittadinanza, a rischio risorse per il 2023
Non รจ un mistero: il primo partito in Parlamento, Fratelli d’Italia, รจ contrario al reddito. Durante la campagna elettorale la misura statale รจ stata oggetto di violenti attacchi e di scontri tra destra, centro e sinistra. Giorgia Meloni non ha mai nascosto di voler abolire il sussidio e introdurne un altro destinato a una platea piรน ristretta composta da inabili al lavoro, disabili e disoccupati. Significa che, se il punto del programma verrร applicata, il reddito di cittadinanza continuerร ad essere erogato fino al raggiungimento della scadenza naturale del beneficio, cioรจ dopo 18 mensilitร consecutive.ย
I numeri non tornano
Come anticipa Money.it, c’รจ perรฒ un altro fattore da considerare: la necessitร di impiegare nuove risorse per garantire la copertura del reddito agli attuali percettori.ย Con la legge di Bilancio 2021, infatti, il governo ha stanziato 4 miliardi di euro fino al 2029, mentre con la legge di Bilancio 2022 รจ stato necessario un esborso di ben 1 miliardo di euro per il 2022, piรน altri 60 milioni di euro per gli anni successivi. L’ulteriore stanziamento รจ dovuto all’incremento delle domande, che ha avuto ovviamente un’impennata soprattutto durante il periodo della pandemia e della crisi economica ad esso legata.
Attualmente non รจ chiaro sapere se saranno necessarie nuove risorseย per il 2023. Rispetto al 2022, del resto, si registra una leggera flessione rispetto allo scorso anno (1.063.164 i beneficiari di agosto 2022, 1.250.723 nel 2021). Tuttavia per moltissimi nuclei รจ scattato il mese di sospensione dovuto al raggiungimento delle 18 mensilitร continuative, ragion per cui nei prossimi mesi il numero di beneficiari potrebbe nuovamente aumentare imponendo un ulteriore esborso di liquiditร dalle casse dello Stato con la prossima legge di bilancio.
Che succede?
Il prossimo Governo avrร tutti i poteri per bloccare lo stanziamento di nuovi fondi e limitarsi a garantire la copertura del beneficio soltanto per i percettori attuali senza accogliere nuove domande o rinnovare il sussidio a chi รจ prossimo alla scadenza dei 18 mesi.ย A stabilirlo รจ il decreto 4/2019, poi convertito in legge n. 26/2019, dove allโarticolo 12, comma 9, ci dice che: “inย caso di esaurimento delle risorse disponibili per lโesercizio di riferimento ai sensi del comma 1, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dellโeconomia e delle finanze, da adottarsi entro trenta giorni dallโesaurimento di dette risorse, รจ ristabilita la compatibilitร finanziaria mediante rimodulazione dellโammontare del beneficio. Nelle more dellโadozione del decreto di cui al secondo periodo, lโacquisizione di nuove domande e le erogazioni sono sospese”.
In sintesi: ci sarร un immediato stop alle nuove richieste cosรฌ come ai rinnovi. Per coloro che giร lo percepiscono invece scatterebbe un taglio dellโimporto per le successive mensilitร . Uno scenario verosimile se si considera la volontร del prossimo Governo di abolire la misura e ridimensionarne la portata. Una prima mossa di Fdi sarร sicuramente quella di rafforzare il sistema sanzionatorio legato al reddito e ridurre a una le offerte di lavoro che รจ possibile declinare prima della perdita del beneficio. Non incoraggiano del resto anche i numeri che arrivano dalle forze dell’ordine, impegnate a scoprire gli indebiti percettori che si nascondono spesso nelle pieghe del mercato illegale (contrabbando, droga, parcheggi abusivi). Nella sola provincia di Napoli i Carabinieri ne hanno scovati 662 negli ultimi 7 mesi.