20 settembre 2024

Riscaldamenti accesi un grado in meno e per pochi giorni: chi controlla

Il ministro Cingolani ha appena firmato il decreto che riduce l’accensione del riscaldamento di un’ora al giorno rispetto al 2021 e per quindici giorni in meno.

Riscaldamenti accesi un grado in meno e per pochi giorni

Nel dettaglio, dai 18 gradi per le attività industriali e artigianali il termostato scende a 17, mentre per gli altri ambienti si passa dai canonici 20 gradi a 19. Per agevolare l’applicazione delle nuove disposizioni, spiega il ministero, “Enea pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per una corretta impostazione della temperatura di riscaldamento, ivi incluse indicazioni sulla regolazione della temperatura di mandata delle caldaie a gas, sulla gestione delle valvole termostatiche e su modalità e tempi per garantire il necessario ricambio d’aria negli ambienti climatizzati”.

Chi controlla?

Nei condomini dotati di impianto centralizzato o di impianti autonomi, l’amministratore di condominio rende disponibile ai condomini il vademecum entro 10 giorni dalla sua pubblicazione. In teoria i controlli sono affidati agli incaricati per il rilascio dell’attestato di certificazione energetica e delle raccomandazioni per il miglioramento della prestazione energetica dell’edificio.

Paese diviso in 6 aree climatiche

Per mantenere una temperatura media considerata idonea in base alle registrazioni annuali, il Paese è diviso in sei aree climatiche:
zona A: costituita dal Sud Italia e dalle isole, ore 5 giornaliere con i caloriferi accesi dal 8 dicembre al 7 marzo;
– zona B: dove si trovano le grandi città come Agrigento, Reggio Calabria, Messina o Trapani, ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
– zona C: Napoli, Imperia e Cagliari, ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
– zona D: Roma, Firenze, Foggia, Ancona e Oristano, ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
– zona E: Milano, Torino, Bologna e L’Aquila, re 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
– zona F: arco alpino, con città come Belluno, Trento e Cuneo, nessuna limitazione.

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