20 settembre 2024

Piano d’emergenza nucleare, c’è l’ok dalle regioni. Cosa prevede

C’è l’ok delle regioni per il nuovo Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari. “Proprio per consentire una rapida approvazione si sono svolte diverse riunioni di confronto con le amministrazioni centrali e fra le Regioni. Tutto ciò ha portato a un testo condiviso», ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.

“Rispetto alla iodoprofilassi chiediamo al Governo – ha spiegato Fedriga – di facilitare la distribuzione dello iodio stabile, anche con riferimento alla sua classificazione farmacologica, e di emanare un documento attuativo integrativo che specifichi tempistiche, modalità, attività di comunicazione, soggetti coinvolti, ruoli e responsabilità”

Il piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari italiano è stato aggiornato il 9 marzo dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Prevede tre step tarati sulla gravità dell’incidente che bisogna fronteggiare.

Cosa prevede il piano del governo

  • Riparo in un luogo chiuso: in caso di emergenza è opportuno avere porte e finestre serrate. I sistemi di ventilazione devono essere spenti. Una “clausura” che può avere una durata di poche ore e un limite massimo di due giorni. Nelle aree interessate da queste misure, sono attuabili anche altre misure come il blocco del consumo di alimenti prodotti localmente (verdure fresche, frutta, carne, latte), blocco della circolazione stradale.
  • Indicazione di iodioprofilassi: in questo caso si tratterebbe di una misura di intervento per la protezione della tiroide, e riuscirebbe a inibire o ridurre l’assorbimento di iodio radioattivo. Il periodo ottimale di somministrazione di iodio stabile è meno di 24 ore prima e fino a due ore dopo l’inizio previsto dell’esposizione. È anche possibile somministrare lo iodio stabile fino a otto ore dopo l’inizio stimato dell’esposizione. La misura della è prevista per le classi di età 0-17 anni, 18-40 anni e per le donne in stato di gravidanza e allattamento.Il Ministro della Salute può decidere l’attivazione delle procedure per la distribuzione di iodio stabile nelle aree interessate.
  • Comunicazione tempestive alla popolazione comprese istruzioni specifiche alle scuole e far fronte ai bisogni primari necessari (cibo, acqua, assistenza sanitaria, energia, ecc.).

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