Ripresa l’offensiva russa a Mariupol “a causa della riluttanza da parte ucraina ad esercitare pressione sui nazionalisti per prolungare la tregua”: è questa la notizia diffusa dal Ministero della Difesa russo. Previsto per lunedì il terzo round dei negoziati tra Ucraina e Russia.
Guerra tra Ucraina e Russia, ripresa l’offensiva a Mariupol
Dopo dieci giorni di guerra, Mosca, infatti, ha annunciato una tregua di 5 ore per aprire corridoi umanitari e permettere l’evacuazione dei civili da Mariupol e Volnovakha, due località sotto assedio e fortemente colpite dai bombardamenti: di fatto, quanto annunciato non è mai stato messo in pratica.
Secondo quanto riferito dai media ucraini, i corridoi umanitari da Mariupol e Volnovakha non saranno realizzati oggi: il primo tentativo di un’uscita sicura per i civili è fallito.
“Continuiamo le trattative costantemente. Spero che domani avvenga l’evacuazione di donne, bambini e anziani ma per ora la Russia continua a bombardare”, ha sostenuto il viceprimo ministro per la reintegrazione dei territori ucraini temporaneamente occupati, Irina Vereshchu. – E’ prevista l’evacuazione anche dalla periferia di Kiev. Stiamo preparando corridoi a Sumy, Kharkiv, Kherson”.
Il presidente Putin sostiene che “il lavoro dei corridoi umanitari, in particolare di quello di Mariupol, viene impedito dai nazionalisti ucraini”.
Zelensky: “Tregua deve essere rispettata”
Il presidente ucraino Zelensky ha chiesto che la tregua venisse rispettata oggi: “I corridoi umanitari devono entrare oggi a Mariupol e Volnovakha, per salvare donne bambini e anziani e dare cibo e medicine a chi è rimasto. Stiamo facendo di tutto per far funzionare l’accordo”. La vicepremier, Irna Vereshchuk, ha invece denunciato che la Russia ha violato l’accordo sui corridoi dopo due ore, riprendendo i bombardamenti.
Prosegue intanto la marcia russa sull’Ucraina: a inizio della prossima settimana, ci sarà un terzo round di negoziati con Mosca e manifestazioni per la pace in molte città .
Zelensky ha inoltre smentito la sua fuga in Polonia, come insinuato da Mosca, facendosi riprendere nei suoi uffici di Kiev. Il suo consigliere Mikhaylo Podoliak fa sapere che i negoziati con Mosca “non saranno facili ma ci saranno”.