Inizia l’era di Domenico Battaglia nella diocesi di Napoli. Oggi al Duomo la cerimonia di insediamento dell’arcivescovo. “Unย messaggio di consolazione agli ammalati, รจ Dio che consola e ci incoraggia ma spetta anche a noi stare vicino a chi fa fatica, a chi รจ in difficoltร . Io da questa sede dopo questa celebrazione sento solo il bisogno di benedirli, io ci sono contate su di me come io conto su di voi” ha detto al termine della santa messa.
Napoli, arriva il vescovo Battaglia
La giornata รจ iniziata con una visita alle monache di clausura sacramentine, nella chiesa di San Giuseppe dei Ruffi, nel cuore della cittร .ย In mattinata per Battaglia altre tappe di un “pellegrinaggio simbolico” nelle “periferie esistenziali” della cittร , con incontri con “persone e storie rappresentative della fragilitร e delle sofferenze della cittร “. Una di queste tappe รจ stata alla stazione della metropolitana di Piscinola, dove l’arcivescovo ha incontrato la famiglia di Francesco Della Corte, vigilante ucciso da tre minorenni il 3 marzo del 2018.
“Stamattina in periferia ho detto a una comunitร che la povertร non รจ categoria ma volto, nome, storia e persona. Io sogno una nuova speranza che sia spazio per tutti.ย Vicini a chi ha perso il lavoro e vicino a chi รจ stato avviluppato dai tentacoli della camorra, capaci di intercettare il grido dei nostri ragazzi. Beati noi se sapremo costruire comunitร che non lasciano indietro nessuno” ha detto l’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, rivolgendosi ai rappresentanti delle istituzioni cittadine.
“Napoli e tutto il Sud potranno diventare simbolo di rinascita per il paese, di capacitร resistenza e resilienza, lottando per costruire un mondo migliore. Moltiplicare i gesti di misericordia per credere nel potere del miracolo dell’amore, per non sottrarci all’incontro con i poveri: da loro impareremo a non barricarci nel condominio indifferenza”, ha aggiunto.
Alla celebrazione era assente il cardinale Sepe, visto che รจ stato dimesso solo qualche giorno fa dal Cotugno per il Covid. “E’ soprattutto nell’esperienza della strada che possiamo ascoltare nel grido quella parola che ci porta a rialzarci metterci in piedi – dice -. Ci invitano a non smarrirci, ma c’รจ bisogno di qualcuno che ci aiuti a cogliere la forza di quelle parole e quel qualcuno puรฒ essere ognuno di noi, incoraggiamoci a vicenda”.