24mila aspiranti specializzandi sono tenuti ostaggio di un concorso di cui ancora non sono chiari i risultati nonostante l’emergenza epidemiologica e la conclamata necessità di medici.
Come ci spiegano i dottori Giovanni Lopez, Emanuela Marsilio e Giovanni Bottioni, le prove sono iniziate con il piede sbagliato e non sembrano concludere meglio. Avrebbero dovuto infatti svolgersi a luglio, ma per quella data i medici, in gran parte neolaureati ma non solo, hanno visto pubblicato a stento il bando di gara. Di settimana in settimana, anche attraverso comunicazioni non ufficiali, gli aspiranti specializzandi che avrebbero potuto prendere servizio già 3 mesi fa donando nuova linfa agli ospedali hanno sperimentato così sulla propria pelle continui rinvii. Fino al più recente annuncio: non se ne saprà nulla prima del 15 dicembre.
In sostanza, non si possono fare assegnazioni senza avere una graduatoria definitiva. Ma se questa non è pronta prima della fine del mese ne nasce un nuovo ostacolo: le borse rientrano nel bilancio dell’anno 2020 e questo spingerebbe a pensare
Qualora le pratiche si velocizzassero improvvisamente invece vanno valutati altri problemi soprattutto per i tanti che già hanno un contratto senza considerare le problematiche più basilari.
Stanchi di un continuo scarica barile di ministero in ministero per cavilli burocratici e problemi – sostengono – già ampiamente previsti prima di cominciar, i medici hanno organizzato e stanno organizzando manifestazioni in tutta Italia.